Si è conclusa il primo di maggio la V missione internazionale dell’International Propeller Club nei porti di Anversa e Rotterdam. A rappresentare il club di Livorno c’era l’avvocato Alessandro Personi.
La delegazione italiana era composta da circa 40 persone, tra le quali Mauro Coletta (direttore generale per la vigilanza delle Autorità portuali del MIT), i presidenti delle Authority di Sardegna (Massimo Deiana), Campania (Pietro Spirito) e il commissario di Gioia Tauro e Calabria (Andrea Agostinelli); presenti anche i rappresentanti di Confitarma, Assoporti, Federagenti e Fedespedi. A guidare la delegazione il presidente del Propeller Nazionale Umberto Masucci. Il Propeller italiano si è così confrontato con la realtà del “Northern range” secondo la formula consolidata che alterna discussione accademica, confronto tra best practices ed esperienza diretta.
Durante la prima giornata ad Anversa si è svolto il dibattito sul tema “Northern Range vs. Mediterranean Maritime Cluster, a vision about port & shipping trends and strategies” presso il dipartimento dei Trasporti e dell’Economia Regionale dell’Università di Anversa. Nell’incontro universitario si è parlato dell’impatto economico della via della seta e delle prospettive dei porti nord e sud europei in termini di competitivita. Da segnalare anche una buona attenzione agli scali del sud Europa e alla questione dei canali ferroviari transalpini.
E’ seguito poi l’incontro presso l’iconica sede dell’Autorità portuale, realizzata da Zaha Hadid, nel corso del quale sono state illustrate caratteristiche, traffici, modalità operative e gestionali dello scalo fiammingo; il gruppo è stato poi accompagnato in un tour alle infrastrutture del porto situato alla foce del fiume Schelda dove la delegazione ha potuto anche visitare l’Euroterminal del gruppo Grimaldi, best practice portuale italiana in Nord Europa.
Nella giornata successiva a Rotterdam – primo scalo europeo per traffici e terzo al mondo – la visita si è svolta a bordo di un battello messo a disposizione dell’ente portuale ed ha consentito di toccare quasi con mano la realtà di un’infrastruttura unica al mondo sia dal punto di vista tecnologico, sia per la complessità topografica, con la parte “storica” delle banchine che dista oltre 50 chilometri dalla nuovissima area di Maasvlakte, all’estremità del delta fluviale del Nieuwe Maas, nel mare del Nord.
Per i soci italiani è stata altresì una buona occasione per incontrare i colleghi di Anversa, nonché gli operatori logistici di Anversa e Rotterdam.